Tuesday, September 23, 2008

Documento 11: Campane di bronzo

Sono piuttosto sicuro di poter datare quelle rovine che abbiamo trovato in Sud America. Risalgono a un'epoca di gran lunga anteriore allo sviluppo dell'homo sapiens sulla terra, addirittura prima delle glaciazioni.

Come accennato, i resti dei palazzi presentano la stessa contaminazione che abbiamo rinvenuto sul soggetto "Duke Fleed" prelevato tramite Death Cross e sulla donna recuperata nel crash di Roswell. La contaminazione è estremamente intensa.
Abbiamo anche rinvenuto dei corpi umani. Sembrano appartenere a esemplari di homo sapiens per nulla dissimili a noi. Sono stati uccisi da un massiccio irradiamento e da bruciature di incredibile intensità. La mutazione più particolare che hanno subìto alcuni corpi é stata la completa mutazione delle cellule di tutto l'organismo in cloruro di sodio. Delle perfette statue di sale.

Un oggetto in particolare sembra essere irradiato molto più di altri: è una campana in tutto simile alle Dotaku funerarie giapponesi.
Crediamo sia collegata all'altra campana che abbiamo trovato in Giappone. A prima vista sembrano assolutamente identiche e costruite dall'uomo. Probabilmente è databile allo stesso periodo in cui è stata costruita anche la maschera di pietra e il robot gigante.

S. Shiba

Documento 10: componenti


Ogni demone possiede una forma più piccola e una forma giga.

Anche il MIO demone avrà la sua forma gigante. Sfruttando alcune scoperte sull'energia magnetica che vi ho enunciato tempo fa, sono orgoglioso di poterle dire che parte del corpo gigante che ho progettato per Jeeg è ormai a buon punto. Il Dotaku Project si avvia a creare la prima vera divinità della storia, il suo demone artificiale.
Il robot gigante Jeeg non sarà una macchina pilotata da un uomo. Sarà la macchina E l'uomo, i cui arti saranno direttamente sotto il controllo nervoso del cervello.

Senjiro Shiba

Documento 9: trascrizione di una telefonata del 5/12/1980

Shiba – Conosco benissimo i propositi di Saotome: costruire un robot che sfrutti l’Energia Getter. Ma questo non ci porterà ad alcun tipo di progresso. È nell’uomo che devono venir fatte le sperimentazioni, è l’uomo che deve evolvere.
Direttore - Eppure non sembra che la sperimentazione sui soggetti umani abbia avuto i risultati sperati. Un uomo irradiato massicciamente dalle radiazioni B diventa al 20% delle probabilità un Devilbeast, o muore.
Shiba – questo è perché l’organismo umano non è pronto per sopportare un campo energetico di radiazione così massiccio. I raggi alieni ci hanno già fatto evolvere una volta. Un irradiamento diretto porterebbe a un’ennesima evoluzione non reversibile.
Direttore – non è l’evoluzione quello che cerchiamo?
Shiba – l’unica evoluzione possibile è quella che porta all’immortalità! Non a ritornare a essere bestie che possono perire per mano di bestie più feroci di loro.
Direttore – cosa propone?
Shiba – ho discusso col dottor Kabuto. Abbiamo convenuto che è nella fusione uomo-anima-macchina la chiave di tutto. Guardate il funzionamento dei demoni e degli infestati Vegan: ci sono enormi analogie. Entrambi possono cambiare forma e dimensioni, sviluppare armi naturali, essere perfette macchine per uccidere. Ma perdono una cosa estremamente importante.
Direttore – si spieghi, dottore.
Shiba – perdono la razionalità umana. Sono controllati da impulsi alieni o bestiali. La perfetta evoluzione deve permetterci di non perdere nulla, ma solo di guadagnare. L’organismo umano non è pronto ad accogliere i raggi Getter. Ma se fosse la macchina a evolvere dentro di noi e insieme a noi, i danni forse sarebbero ammortizzati. Saranno le macchine a evolvere, mutare dentro il corpo umano. Si legheranno al corpo, ma non sarà il corpo al centro dell’irradiamento.
Direttore – è il procedimento opposto a quello dei Mazinger, mi pare…
Shiba – Kabuto vuol sviluppare i Mazinger in modo che si verifichi una fusione tra l’anima del pilota e quella del robot. L'uomo che diventa un tutt'uno con la macchina. Io voglio che invece sia la macchina a fondersi all’uomo. La mente deve restare quella del pilota. Lui è DIO, l’unico vero DIO.
Direttore – in che modo vuole sviluppare questa idea?
Shiba – Abbiamo sintetizzato il metallo di una delle Campane di Bronzo e le abbiamo fuse ad alcune nanomacchine di mia progettazione. Verranno implementate in una cavia, e prolifereranno in esso. Allo scadere di un countdown molto lungo, riveleranno tutto il loro potere.
Direttore – sa bene che non abbiamo cavie da fornirle, in questo.
Shiba – Non ne ho bisogno.

Tuesday, September 19, 2006

Documento 8: direttiva urgente

From: ran_asuka@h.alliance.net
To: andrew.evans@h.alliance.uk
Subject: direttiva urgente
Sent: Tuesday, Oct 10, 1998 11:20 AM
Questo messaggio ha priorità ALTA

Abbiamo subito un attacco informatico nei nostri laboratori di Hokkaido.
Sospettiamo che dietro tutto questo vi sia l’organizzazione terrorista giapponese nota come Movimento Riformista di Hayato Jin. Per il momento non c’è motivo di sospettare in una fuga di dati importanti. Nondimeno, voglio che i dati relativi ai PROTOCOLLI MZ siano spediti tutti verso il nostro centro a Tokyo e che, successivamente, i computer della vostra base che li hanno in memoria siano distrutti.
Voglio contromisure drastiche.
Non deve rimanere NIENTE di quei computer. Ogni fuga di notizie da questa base, da questo momento, è sotto la vostra stretta responsabilità.

Spero di esser stata chiara.

R.Asuka

Documento 7: Rapporto 1425

RAPPORTO 1425

Oggetto: causa decesso KENZO KABUTO e direttive relative.

Abbiamo accertato che la morte del Professor Kabuto è avvenuta per un guasto nel prototipo MAJIN. Sia il professore che la moglie sono rimasti uccisi da una potente scarica di KOSHIRYOKU BEAM sparata dagli occhi del robot. Stiamo tuttora procedendo in un’indagine per scoprire cosa possa aver azionato l’impulso per azionare il raggio, soprattutto dando credito alle testimonianze dei tecnici, sicurissimi che i comandi fossero bloccati.

E’ stata recuperata una piccola parte di materia cerebrale. I nostri contatti all’Area 51 affermano di poterlo clonare, lasciando intatte le memorie.
Come da ordine, abbiamo iniziato la ricostruzione del solo Professor Kabuto, ignorando la moglie.

Heinrich si occuperà della costruzione di un corpo sintetico in cui alloggiare il cervello. Provvedete a fornire al professore una nuova struttura in cui lavorare, meno rintracciabile.
Un nuovo staff è già pronto per la prosecuzione del progetto MAJIN.

Documento 6: Rapporto 1562

RAPPORTO 1562

Oggetto: Gackeen Project

Il progetto per costruire un Homo Magneticus Plus e un Homo Magneticus Minus sta procedendo a fasi alterne.
La tecnologia dei nanoidi è sufficiente per provocare reazioni strutturali radicali, nei corpi delle cavie, ma non ancora per farli fondere tra loro. D’altra parte, le radiazioni di cui mi avete parlato non sembrano controllabili per ottenere un risultato apprezzabile.

Lo scopo, vi ricordo è fondere in maniera definitiva i due organismi dopo aver loro assegnato polarità opposte in grado che diventino una sorta di batteria organica per l’intero robot. Il campo magnetico da loro generato dovrebbe essere più duraturo, potente e stabile di quello ottenuto nel Dotaku Project.

Per ora gli esperimenti hanno condotto a tali risultati:

Ho usato due soggetti:

Plus, anni 15, maschio, sano, non rintracciabile.
Minus, anni 13, femmina, sana, non rintracciabile.

E’ importante che Plus e Minus siano di sesso opposto. Le ragioni di ciò non sono esattamente scientifiche, ma riconducibili alla teoria sul magnetismo sessuale di cui abbiamo discusso a voce. Entrambi i soggetti sono stati sottoposti a un’iniezione di nanomacchine di tipo B, programmate per entrare in funzione dopo pochi minuti, e poi costretti ad accoppiarsi tra loro. Il condizionamento mentale operato dalla signorina Asuka sulla mente di lui, l’ha spinto a un rapporto di natura violenta: per quanto possa sembrare tutto ciò, spegnere la razionalità di almeno uno dei due componenti (il Plus, la parte attiva, Yin) era necessaria per farlo continuare malgrado il dolore della trasformazione.
Plus ha cominciato a trasformarsi ottantadue secondi dopo la stimolazione delle nanomacchine, Minus in un tempo perfettamente sincronizzato.
Abbiamo registrato un aumento del campo magnetico del 120% nei primi due minuti.

Purtroppo il fisico dell’Homo Magneticus Minus non ha retto alla sollecitazione dei nanoidi e a quella fisica esercitata da Plus che, disgraziatamente, non è nemmeno riuscito a mantenere il controllo.
E’ questo il problema che abbiamo riscontrato in ogni sperimentazione: mantenere l’Homo Magneticus Plus e l’Homo Magneticus Minus in uno stato di fusione consenziente e comunque raziocinante. Siamo ancora molto lontani dal rendere la mutazione indolore, e comunque persisterebbe uno stato di tensione nelle cavie che inficia pesantemente sui risultati.

Perfino la bravura della signorina Asuka non è sufficiente ad aggirare quest’ostacolo. Fino alla risoluzione del medesimo, temo che il Gackeen Project non abbia molto futuro.

Senjiro Shiba

Documento 5: Grendizer Project

Documento 4: Corrispondenza Miwa-Heinrich

From: heinrich@h.alliance.de
To: miwa_uzuki@buildbase.net
Subject: nanomacchine
Date: Tue, 2 March 1999 10: 58: 35

Carissima signorina Uzuki,
purtroppo l’aggiornamento del software delle nanomacchine concede molte cose, ma non i miracoli. Non credo che inocularle in soggetti affetti dal male di cui mi parlavate risolverà molto. D’altra parte, io sono un ingegnere robotico e non un medico o un biologo.
Senza avere riscontri reali non posso essere sicuro di nulla, ma solo esporle ipotesi. Credo che il processo innescato dai nanoidi sia efficace per “congelare” il soggetto a uno stadio fisso, senza possibilità di cambiare. Programmando le nanomacchine, la degenerazione cellulare non dovrebbe avanzare, ma nemmeno migliorare. E non sappiamo, ammesso che ne esista un modo, cosa potrebbe succedere una volta invertito il processo.
Altra variabile è la quantità di tempo prima che le nanomacchine siano in grado di elaborare i dati necessari a entrare in funzione. So che il compimento del Dotaku Project nel vostro esperimento è programmato sui 25 anni, anche se non mi avete specificato le sue condizioni di salute. E’ un soggetto di tipo A o B? mancando un qualunque accenno a questa specifica, dubito – non si offenda – che sia al corrente della differenza. La prego di farsi spiegare o almeno accennare questo particolare dal dottor Shiba.

From: miwa_uzuki@buildbase.net
To: heinrich@h.alliance.de
Subject: Re:nanomacchine
Date: Tue, 2 March 1999 11:28:41

Il professore dice che si tratta di un soggetto A

Saluti.

From: heinrich@h.alliance.de
To: miwa_uzuki@buildbase.net
Subject: Re:Re:nanomacchine
Date: Tue, 2 March 1999 11:40:45

> Il professore dice che si tratta di un soggetto A

Allora è come pensavo. Nei soggetti A, esposti a minori sollecitazioni, il processo è più lento. E’anche presumibile che il cambiamento, se così si può chiamare, arrechi meno dolore proprio per la riduzione del lavoro richiesto alle nanomacchine.
A breve, studierò con il professore una aggiornamento per i soggetti di tipo B.
Ci sono tuttavia alcune funzioni nel software che non capisco bene: alcune cose non mi sembrano riguardare affatto la cura dei tumori e la degenerazione cellulare che ben conosciamo.
Mi piacerebbe avere spiegazioni, visto che il signor Fudo si rifiuta di darne e visto che mi sto francamente stancando di lavorare a progetti di cui – pare – sono informato solo riguardo al necessario.

Documento 3: classificazione patologie degenerative

RAPPORTO 13245
OGGETTO: classificazione patologie degenerative.

Dai dati inviatici dall’Area 51, dalla Fondazione Rainuma e dal Centro Ricerche Saotome siamo arrivati a stabilire un profilo generale dei soggetti affetti dalle patologie Alfa, Beta, Gamma.

I soggetti di tipo Alfa riscontrano nel loro organismo il parassita Vegan.
Gli esperimenti hanno sviluppato un tempo di incubazione variabile, dai 10 ai 30 anni, leggermente accelerato all’esposizione dei Raggi G.
La mutazione è incontrollabile: nella fase avanzata, il cervello dell’ospite viene gravemente danneggiato da pesanti emorragie (ancora non siamo stati in grado di stabilire una causa) e il corpo viene completamente controllato dal parassita, che ne cambia l’assetto fisico in maniera non permanente a seconda dei suoi scopi.
In tutti i casi i soggetti sono macchine per uccidere senza personalità. Tuttavia, il clone numero 5, benché abbia sviluppato mutazioni fisiche di entità GRAVE, ha mantenuto una sua personalità. Il fatto che la personalità sviluppata da numero 5 NON corrisponda a quella prima dello sviluppo totale del Vegan, ha portato a interrogarsi sulla possibilità che questi parassiti abbiano tratti caratteriali propri. Un’altra ipotesi sarebbe una violenta schizofrenia nel soggetto, sottoposto a sollecitazioni fisiche superiori alla soglia umana.
Il carattere dei soggetti infestati dai Vegan resta comunque violento e pericoloso.

I soggetti di tipo Beta sono, nel 90% dei casi, tali in seguito al contatto con esposizione prolungata a radiazioni di tipo G.
Il restante 10% è – secondo i dati inviati dalla Fondazione Rainuma – attribuibile a fortissime situazioni di stress sociale. Questa teoria è suffragata da tali elementi:

1. la maggior parte dei soggetti malati ha trascorso buona parte della sua vita in situazioni di alto degrado.
2. Buona parte dei soggetti occidentali ha sviluppato tratti ferini e animaleschi propri delle leggende locali. Il 79% dei soggetti orientali, invece, presenta come caratteristiche ricorrenti corna e aumento della massa tipici della mitologia sugli Oni (controllare a riguardo i dati del professor Saotome). Sembra quasi che il corpo si modelli seguendo un imprinting culturale specifico.

I soggetti di tipo Beta obbediscono alle esigenze dettate dal cervello rettile: nutrirsi e riprodursi, principalmente. Sono privi, negli stadi più avanzati, di una razionalità classificabile come “umana” e attaccano a vista. A differenza dei soggetti Alfa, stabilizzano la loro mutazione pur avendo modo a loro volta di esercitare un certo controllo cellulare sui propri corpi. Non è possibile parlare di parassiti: l’organismo di questo tipo di creature sembra esserne privo.

I soggetti di tipo Gamma sono documentati più specificatamente nei protocolli MZ. I soggetti sottoposti a osservazione comunque non hanno presentato caratteristiche rilevanti in quest’arco di anni.

Documento 2: ZEUS MAJINGA

From: heinrich@h.alliance.de
To: f@h.alliance.net
Subject: Prototipi
Date: Tue, 9 March 1999 15:15:15

Ho finalmente ultimato i tre prototipi che mi erano stati richiesti.
Ovviamente, per mantenere un basso profilo e per risparmiare sulle fonti di alimentazione, i test sono stati limitati. Tuttavia, posso ritenermi soddisfatto.
La lega di cui mi avete fornito i progetti sembra reagire bene, variando l’elasticità e semplificando i movimenti. Tuttavia, la sua resistenza non è paragonabile con la Lega Z. La decisione di rendere più elastica la parte del volto è nata invece in previsione di situazioni di mischia particolari, in cui l’emotività trasmessa da un’espressione facciale può essere più rapida e immediatamente recepibile per scambiarsi ordini o segnalare situazioni di pericolo.

ZEUS03, APHRODITE 01 e AIARTH per ora vengono alimentati con dei generatori a fissione. Le funzionalità potrebbero migliorare in seguito all’impianto di altri tipi di alimentazione.
I robot sono equipaggiati coi supporti bellici che mi avete fornito. Noto che alcune armi sono molto somiglianti al capolavoro del dottor Kabuto: è necessario dirvi che l’impostazione di questo genere di macchine da combattimento si avvantaggia con un armamento più militare. AIARTH in particolare sembra soffrire di alcuni di questi fondamentali errori di progettazione.

Tutti e tre i robot sono controllabili manualmente (con un meccanismo simile al Pilder di Mazinger), in remoto o affidandosi alla loro IA. E’ un IA di modello CH3. Non ancora raffinata come il CH%, ma comunque accettabile per lo studio di tattiche di gruppo.

Documento 1: John Bird Experiment

From: ran_asuka@h.alliance.net
To: andrew.evans@h.alliance.uk
Subject: John Bird
Sent: Tuesday, May 23, 1997 11:20 AM

Le allego il filmato relativo a John Bird. La sperimentazione ha portato a risultati molto interessanti. Purtroppo, le dosi di sedativo che siamo costretti a somministrargli si fanno sempre più ingenti e, di conseguenza, la frequenza degli studi non ne gioverà.

Dottor Evans, le ricordo inoltre che il signor Fudo desidera dei risultati.
E anche io.
Tra tre settimane il mio periodo di licenza finirà, e tornerò a essere operativa alla Fortezza delle Scienze. Se per allora non avrò risultati soddisfacenti, si consideri sollevato dall’incarico con tutte le conseguenze del caso.

Distinti saluti.
prova